A favore delle persone e della privacy
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siamo all'ascolto nel rispetto dell'anonimato

Confusa.

Salve, scrivo qui perchè non so dove altro scrivere, o con chi parlarne. Gli amici ce li ho, anche se ultimamente qualcuno non lo sembra più. Mi sento completamente sola, giudicata di continuo, non desiderata, un peso per molti. Ho conosciuto per dire un ragazzo, in realtà l'ho conosciuto solo fisicamente, e neanche tanto, ma il pensiero di come si comporterà davanti a me e con me mi disturba la mente e l'anima. Sono totalmente sopraffatta dalle mie paranoie, a volte piango, a volte sono felice, a volte esco con questi amici e mi sento una di loro e a volte non esisto nemmeno. Non capisco più quale sia la mia realtà e quale quella reale. E tutto così confuso, e mi fa stare notti a piangere e a rimuginarci su fino a scoppiare. Avrei miliardi di cose da far uscire dalla mia testa ma questo è quanto.

Una cosa su cui riflettere

Ci piacerebbe, dopo che hai letto questa storia, autentica, come tutte le altre, inserita da chi stà in qualche maniera soffrendo, che tu riflettessi sulla tua vita, su cosa ti crea tanto dolore, se anche tu stai provando dolore, e che provassi a pensare che forse il motivo che te lo provoca non è poi così reale. Non cercare l'approvazione degli altri ma cerca la serenità in te stesso. L'uomo ha bisogno di pochissime cose. Può vivere serenamente seguendo poche piccole regole. Aiutare gli altri, dare senza aspettarsi niente, non frequentare chi non ci capisce, non prevaricare nessuno, non cercare l'approvazione di nessuno.

Se stai bene tu staranno bene anche le persone che ti stanno vicine, quelle che ti vogliono veramente bene e a cui tu ne vuoi a tua volta. Se stai male tu, gli altri fuggiranno. In pochi sono disposti a investire tempo per il tuo benessere. Il nostro intento iniziale era di poter allestire un centralino di ascolto ma non ci siamo riusciti. La nostra speranza è che dando la possibilità a tutti di lasciare le proprie storie, chi legge lo faccia per ascoltare gli altri e ne traggia giovamento confrontandosi, non giudicando. Vorremmo stimolare in chi legge la comprensione del dolore. Noi tutti, uomini e donne, cerchiamo gentilezza e comprensione, e noi vogliamo sia dare che ricevere questa condizione dell'animo.