un ragazzo a casa mia

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Un ragazzo a casa mia

Il 25 agosto è venuto un ragazzo a casa mia all'insaputa dei miei genitori. È rimasto fino al 28. Mi ha trattata benissimo e non mi ha fatto mancare nulla, mi ha persino aiutata in casa. Durante questi giorni ci siamo messi insieme e non sono mai stata meglio con un ragazzo. I miei genitori non sapevano chi fosse e appena sono venuti a sapere della sua presenza si sono arrabbiati a tal punto da telefonargli e dirgli di sparire. Ho ammesso le mie colpe con i miei ma non ho trovato giusto che abbiamo messo in mezzo lui. Abbiamo parlato la sera in cui se n'è andato, poi ha detto che si sarebbe fatto sentire lui, ma non è stato così. Questa mattina gli ho scritto un messaggio e non ho ancora ricevuto risposta. Non ho mai conosciuto qualcuno così e ci tengo da morire a lui. Ho paura che se ne vada e non potrei accettarlo. So di avere solo 17 anni ma ne ho passate tante con i ragazzi, mi hanno sempre fatta soffrire e lui è l'unico che mi abbia trattata bene. Quello che mi ha detto dopo essersene andato è che aveva paura di mio padre, che avrebbe potuto metterlo nei casini. Questi due giorni mi sono ritrovata nel letto a piangere di continuo, non so davvero che fare, voglio riprendermelo ma non so come.

Una cosa su cui riflettere

Ci piacerebbe, dopo che hai letto questa storia, autentica, come tutte le altre, inserita da chi stà in qualche maniera soffrendo, che tu riflettessi sulla tua vita, su cosa ti crea tanto dolore, se anche tu stai provando dolore, e che provassi a pensare che forse il motivo che te lo provoca non è poi così reale. Non cercare l'approvazione degli altri ma cerca la serenità in te stesso. L'uomo ha bisogno di pochissime cose. Può vivere serenamente seguendo poche piccole regole. Aiutare gli altri, dare senza aspettarsi niente, non frequentare chi non ci capisce, non prevaricare nessuno, non cercare l'approvazione di nessuno.

Se stai bene tu staranno bene anche le persone che ti stanno vicine, quelle che ti vogliono veramente bene e a cui tu ne vuoi a tua volta. Se stai male tu, gli altri fuggiranno. In pochi sono disposti a investire tempo per il tuo benessere. Il nostro intento iniziale era di poter allestire un centralino di ascolto ma non ci siamo riusciti. La nostra speranza è che dando la possibilità a tutti di lasciare le proprie storie, chi legge lo faccia per ascoltare gli altri e ne traggia giovamento confrontandosi, non giudicando. Vorremmo stimolare in chi legge la comprensione del dolore. Noi tutti, uomini e donne, cerchiamo gentilezza e comprensione, e noi vogliamo sia dare che ricevere questa condizione dell'animo.