insoddisfazione profonda

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mancanza di coraggio

Non ho il coraggio di...

Sono una donna di 40 anni, ho una famiglia con 2 figli. Vivo da sempre con poca autostima e da sempre non ho scelto la cosa migliore per me. Ora sono molto delusa della mia vita, da quello che ho fatto fino ad oggi. Mi sembra di non aver raggiunto nessun obbiettivo. Ho commesso solo scelte che mi hanno portato a una vita monotona, dove l' unica cosa che faccio e devo fare è lavorare. Passare il sabato e la domenica incavolata e triste a piangermi addosso. Non sono una manager sono una semplice impiegata. Non sono soddisfatta ma non ho nemmeno il coraggio di cambiare, perché non sono ambiziosa anzi direi che ho paura di tutto. In questo periodo non riesco nemmeno a trasmette amore ai miei figli e mi sto accorgendo di trascurarli molto. Tutti dicono che bisogna adattarsi alla vita e che siamo fortunati. Ci sono persone che stanno male veramente, ecco in questo momento io sto pregando un Dio a cui non credo per farmi morire e concedere vita a chi sta soffrendo e non vuole morire.

Una cosa su cui riflettere

Ci piacerebbe, dopo che hai letto questa storia, autentica, come tutte le altre, inserita da chi stà in qualche maniera soffrendo, che tu riflettessi sulla tua vita, su cosa ti crea tanto dolore, se anche tu stai provando dolore, e che provassi a pensare che forse il motivo che te lo provoca non è poi così reale. Non cercare l'approvazione degli altri ma cerca la serenità in te stesso. L'uomo ha bisogno di pochissime cose. Può vivere serenamente seguendo poche piccole regole. Aiutare gli altri, dare senza aspettarsi niente, non frequentare chi non ci capisce, non prevaricare nessuno, non cercare l'approvazione di nessuno.

Se stai bene tu staranno bene anche le persone che ti stanno vicine, quelle che ti vogliono veramente bene e a cui tu ne vuoi a tua volta. Se stai male tu, gli altri fuggiranno. In pochi sono disposti a investire tempo per il tuo benessere. Il nostro intento iniziale era di poter allestire un centralino di ascolto ma non ci siamo riusciti. La nostra speranza è che dando la possibilità a tutti di lasciare le proprie storie, chi legge lo faccia per ascoltare gli altri e ne traggia giovamento confrontandosi, non giudicando. Vorremmo stimolare in chi legge la comprensione del dolore. Noi tutti, uomini e donne, cerchiamo gentilezza e comprensione, e noi vogliamo sia dare che ricevere questa condizione dell'animo.