non so chi sono

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non so più chi sono

Non so più niente

E' difficile scrivere quello che provo. 

Ho una serie di emozioni negative dentro che mi portano a esplodere. a giugno faccio 18 anni e più il mio compleanno si avvicina più gli attacchi di panico e ansie aumentano. vedo ragazzi di 15 anni che fanno cose che io fino ai 18 non ho mai fatto, hanno comitive numerose che io non ho mai avuto, hanno amici di cui si fidano e si confidano che io non ho, fanno serate in spiaggia che io non ho fatto, ballano bevono e si divertono come dei normali 15enni DEVONO fare eppure io tutte queste cose non le ho mai fatte, e sento come se fosse un fallimento, mi sento distrutta.

Perchè dicono che questi sono gli anni migliori se a me hanno solo portato sofferenza?!?! il mio compleanno non l'ho mai festeggiato semplicemente perchè non ci stava nulla da festeggiare e non avevo la minima idea di chi invitare. mi sento sola e questa solitudine mi porta a mangiare, mangio senza rendermi conto di quello che sto mangiando e quanto ne sto mangiando, ho questo disturbo che non ho la minima idea di come si chiami. anche il mio fisico non mi aiuta con gli attacchi di panico, ogni volta che sono in giro mi sento come se mi stessero guardando tutti come se fossi al centro dell'attenzione pur non essendolo, infatti spesso evito di uscire dato che mi crea molto disagio. quando puntualmente decido di mettermi a dieta dopo due giorni riprendo ad abbuffarmi. 

Ho bisogno di affetto, ultimamente dormo abbracciata al cuscino ma non alleviva più di tanto la solitudine. ciao

Una cosa su cui riflettere

Ci piacerebbe, dopo che hai letto questa storia, autentica, come tutte le altre, inserita da chi stà in qualche maniera soffrendo, che tu riflettessi sulla tua vita, su cosa ti crea tanto dolore, se anche tu stai provando dolore, e che provassi a pensare che forse il motivo che te lo provoca non è poi così reale. Non cercare l'approvazione degli altri ma cerca la serenità in te stesso. L'uomo ha bisogno di pochissime cose. Può vivere serenamente seguendo poche piccole regole. Aiutare gli altri, dare senza aspettarsi niente, non frequentare chi non ci capisce, non prevaricare nessuno, non cercare l'approvazione di nessuno.

Se stai bene tu staranno bene anche le persone che ti stanno vicine, quelle che ti vogliono veramente bene e a cui tu ne vuoi a tua volta. Se stai male tu, gli altri fuggiranno. In pochi sono disposti a investire tempo per il tuo benessere. Il nostro intento iniziale era di poter allestire un centralino di ascolto ma non ci siamo riusciti. La nostra speranza è che dando la possibilità a tutti di lasciare le proprie storie, chi legge lo faccia per ascoltare gli altri e ne traggia giovamento confrontandosi, non giudicando. Vorremmo stimolare in chi legge la comprensione del dolore. Noi tutti, uomini e donne, cerchiamo gentilezza e comprensione, e noi vogliamo sia dare che ricevere questa condizione dell'animo.