A favore delle persone e della privacy
Parlare aiuta...

siamo all'ascolto nel rispetto dell'anonimato

Ansia e panico

Carissimi " angeli", mi chiamo Claudio e ho gia! purtroppo 58 anni. Soffro di forte amsia sin da bambino, soprattutto dagli 11 anni in poi. Accusavo gia allora i piu svariati sintomi...allo stomaco ..al cuore..alla testa e avevo gia allora paura della morte per malattia....Ho vissuto malissimo la mia gioventù perche per tanto che mi sforzassi non stavo mai bene con gli amici...( cerco di sintetizzare senno non finirei piu). Poi a 18 anni ho iniziato a lavorare in fabbrica....buttato letteralmente da mio padre. Comunque nonostante parecchi disagi fisici non e ' andata poi cosi male....e ci ho lavorato fino all eta di 30 anni circa. Nel frattempo avendo preso piena consapevolezza di essere omosessuale. ..intorno ai 20 anni circa, l'ho detto ai miei accettandomi pienamente cosi come mi sono accettato subito io. Questo fatto non mi ha creato grossi problemi. L'ho sempre giudicato l'ultimo dei miei problemi..Intanto la mia salute migliorava imparando ad accettare tutta la valamga di malesseri che puo portare uno stato d'ansia cosi grave...tra l'altro quasi mai curato nonostante l'insistenza dei medici....solo qualche farmaco essenziale x l'ansia tipo EN gocce alle quali mi sono completamente assuefatto. Non conto il numero di ricoveri al P. S. x panico. Questi attacchi man mano che andavo verso i 30/40 anni...sempre piu ftequenti e importanti. Imtanto io a 27 anni avevo conosciuto Marco col quale convivo ora e sono31 anni che stiamo insieme. Io senza lavoro e lui lavorando fino a 40 anni circa...dopodiche essendo un gran lavoratore oltre che una persona molto semplice ed umile...proprio d'altri tempi.,lui si e sempre dato da fare arrangiamdosi con qualsiasi lavoretto. E qui inizia la vera disperazione. Pian piano i pochi soldini venivano sempre piu a mancare... ma fin che c'erano i nostri in vita ci hanno sempre aiutato x gli affitti e spese varie. Poi venendo a mancare tutti loro la situazione ha preso una brutta piega. Abbiamo cominciato ad accumulare arretrati piccoli debiti vari....E la vita e' rimasta fuori e noi perennemente in casa per circa ormai 20 amni senza sapere se e' Natale Pasqua Domenica...nulla di nulla....e' passata cosi una vita buttata al vento....tra le mie crisi che crescevano sempre piu drammaticamente perche oltre non aver vissuto la giovinezza ora che stavo bene con una persona non potevo vivere x niente la vita. Avevo una rabbia inoltre che mi accecava...Ora x arrivare a questi giprni il dramma si e' completato nel modo piu disperante...Non abbiamo un soldo x mangiare...figurarsi gli affitti etc...Tra poco saremo sfrattati...favanti a noi c e il nulla...nemmeno la pensione minima...a parte qiei 200/300 euro che ogni tanto ci manda mia sorella pensionata e non servono a concludere nulla. Io ormai penso solo alla morte della quale ho una paura terrificante. penso che il cuore non possa reggere ancora....cosi il panico e' totale e intensissimo. Piango..piango ..piango e penso solo ai tempi un pochino sereni deglianni 70/80 che in confronto ad ora erano rose e fiori.  Vedo la morte in faccia e basta e non accetto la mia età visto che quando ho cominciato a conoscere un briciolo di vita e relativa tramquillita tutto si e' spezzato...lasciandomi come in attesa di riprendere il filo..Non so che dire. Vi prego. aiutateci. Affettuosissimi saluti da Claudio e. Marco e un caloroso abbraccio affettuoso

Una cosa su cui riflettere

Ci piacerebbe, dopo che hai letto questa storia, autentica, come tutte le altre, inserita da chi stà in qualche maniera soffrendo, che tu riflettessi sulla tua vita, su cosa ti crea tanto dolore, se anche tu stai provando dolore, e che provassi a pensare che forse il motivo che te lo provoca non è poi così reale. Non cercare l'approvazione degli altri ma cerca la serenità in te stesso. L'uomo ha bisogno di pochissime cose. Può vivere serenamente seguendo poche piccole regole. Aiutare gli altri, dare senza aspettarsi niente, non frequentare chi non ci capisce, non prevaricare nessuno, non cercare l'approvazione di nessuno.

Se stai bene tu staranno bene anche le persone che ti stanno vicine, quelle che ti vogliono veramente bene e a cui tu ne vuoi a tua volta. Se stai male tu, gli altri fuggiranno. In pochi sono disposti a investire tempo per il tuo benessere. Il nostro intento iniziale era di poter allestire un centralino di ascolto ma non ci siamo riusciti. La nostra speranza è che dando la possibilità a tutti di lasciare le proprie storie, chi legge lo faccia per ascoltare gli altri e ne traggia giovamento confrontandosi, non giudicando. Vorremmo stimolare in chi legge la comprensione del dolore. Noi tutti, uomini e donne, cerchiamo gentilezza e comprensione, e noi vogliamo sia dare che ricevere questa condizione dell'animo.