autismo e infanzia

A favore delle persone e della privacy
Parlare aiuta...

siamo all'ascolto nel rispetto dell'anonimato

autismo

Adolescenza difficile e autsmo

Ciao, ho 16 anni. Un anno e mezzo fa (a 15 anni) iniziai ad andare dalla psicologa che dopo poche sedute mi diagnosticò il disturbo ossessivo compulsivo in una forma abbastanza grave. Dopo pochi mesi incontrai una neuropsichiatra per iniziare una cura di farmaci ma subito dopo, scoprí di essere autistica (Asperger) e il disturbo ossessivo compulsivo era dovuto al mio autismo. Ricordo che non riuscivo a sentirmi a mio agio nel corpo in cui avevo vissuto per anni: non riuscivo ad accettare l’idea di essere autistica soprattutto perché tra adolescenti questa parola viene detta come insulto. Ormai sono passati otto mesi da quando ne ho avuto la conferma e ci sono ancora dei momenti in cui crollo perché non riesco ad accettarmi. Solo io e i miei familiari possono lontanamente capire la mia sofferenza. Ho crisi di rabbia dove spacco le cose e strillo. Se no mi chiudo in camera e ci rimango per ore. Ciò influisce anche sulla scuola perché ci sono giorni dove non vorrei uscire da camera mia ma sono obbligata ad andare a scuola. Quando provo queste sensazioni penso sempre: “ma perché non sono nata normale?” Io vorrei essere come tutti gli altri...

Una cosa su cui riflettere

Ci piacerebbe, dopo che hai letto questa storia, autentica, come tutte le altre, inserita da chi stà in qualche maniera soffrendo, che tu riflettessi sulla tua vita, su cosa ti crea tanto dolore, se anche tu stai provando dolore, e che provassi a pensare che forse il motivo che te lo provoca non è poi così reale. Non cercare l'approvazione degli altri ma cerca la serenità in te stesso. L'uomo ha bisogno di pochissime cose. Può vivere serenamente seguendo poche piccole regole. Aiutare gli altri, dare senza aspettarsi niente, non frequentare chi non ci capisce, non prevaricare nessuno, non cercare l'approvazione di nessuno.

Se stai bene tu staranno bene anche le persone che ti stanno vicine, quelle che ti vogliono veramente bene e a cui tu ne vuoi a tua volta. Se stai male tu, gli altri fuggiranno. In pochi sono disposti a investire tempo per il tuo benessere. Il nostro intento iniziale era di poter allestire un centralino di ascolto ma non ci siamo riusciti. La nostra speranza è che dando la possibilità a tutti di lasciare le proprie storie, chi legge lo faccia per ascoltare gli altri e ne traggia giovamento confrontandosi, non giudicando. Vorremmo stimolare in chi legge la comprensione del dolore. Noi tutti, uomini e donne, cerchiamo gentilezza e comprensione, e noi vogliamo sia dare che ricevere questa condizione dell'animo.